giovedì 6 marzo 2008

La vendetta

Eccomi. Ora vi racconto cosa ho fatto con le mie feci congelate, quelle di due post fa. Ho aspettato che il freezer le indurisse come pietre, non erano molto dure quando le avevo escrete.

Ho poi prelevato il sacchettino dal congelatore. Erano gelide, marroni, con qualche striatura di muco gialliccio che le avvolgeva come vene malate. Trepidando, ho estratto uno stronzo dalla busta, il più longilineo. È stato un attimo, e, giù i pantaloni e le mutande, mi sono spinto su per il culo quel coso che lo stesso culo aveva respinto pochi giorni prima. È stata la mia vendetta: quella cacca sono io, il sedere è questo mondo. Mi avete respinto, ma io, asettico e gelido, sono entrato da dove ero stato defenestrato.

9 commenti:

GIGLIO VIOLA ha detto...

Toglimi una curiosità, sei tu DARIO TRIVELLI?

GIGLIO VIOLA ha detto...

In ogni caso fai cagare.

SOLOBONATESOTTO ha detto...

in effetti fai proprio schifo, porca puttana!!!!!!!!!

Il rifiuto senza nome ha detto...

No, non so chi sia Dario Trivelli... parlate bene voi, mettetevi nei panni di un rifiuto umano come me...

Unknown ha detto...

ma porco dio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tu devi essere una persona veramente raccapricciante...


e togli il verifica parola rompe il cazzo...

Pech ha detto...

sono sbigottito da cotanta schifezza...

Dovresti morire immediatamente perchè una persona che tiene un blog del genere deve essere uno psicolabile... 6 un rifiuto della società.

Ownatore! ha detto...

Manco se ti vedo ci credo....
Sei solo un poveretto che ppcerca di attirare l'attenzione su se stesso.
Anzi,secondo me sei proprio il Trivelli......

IL PORCO ha detto...

Come ogni ritorno dalle ferie che si rispetti, si trova il frigo rigorosamente vuoto (o al massimo con un po' di muffe aliene che fanno l'amore con quanto dimenticato prima di partire).
Ebbene, sono 3 giorni che sono tornato ed il frigo è ancora nelle condizioni su desccritte (comprese le muffe).
Come nutrirmi?
Esco sul balcone e trovo un sacco di patate.
"Bene" mi dico "stasera patate...".
Prendo il sacco e lo porto sul tavolo della cucina per effettuare lo spellamento dei tuberi in questione, ma vengo subito colpito da un denso e sgradevole odore, un misto di vomito rappreso e merda canina essiccata al sole.
"Oibò" penso "l'ho fatto di nuovo senza accorgermente??".

E invece no.
Era il sacco di patate che non contento ha pensato bene di riversarmi del liquido marroncino profumato come sopra sull'incerata nuova di zecca.
Già San Xacatur di Tigranakert (martire armeno) tremava temendo un'improvvisa caduta dall'alto dei cieli ad opera mia, quando la mia attenzione viene rapidamente catturata da un veloce movimento a pochi centimetri da me.
Un ragno.
Piccolo.
Di quelli che si formano nel putridume.
Di quelli che si nutrono di putridume.
Ed è proprio in questo momento che mi sono stupito, meravigliato.
Ed è proprio in questo momento che ha bussato forte alla mia mente il seguente pensiero.

Nascere grazie alla putrefazione.
Crescere e vivere nella putrefazione.
Amarsi (forse) e riprodursi nella putrefazione.
Allevare la progenie nella putrefazione (e dir loro "tutto questo un giorno sarà vostro...").
Respirare gli odori della putrefazione (e goderne come noi godiamo delle brezze alpine sul Monte Bianco).
Invecchiare nella putrefazione.
Morire nella putrefazione.
Lentamente sciogliersi tornando a far parte di essa.

E' o non è stupefacente?
Guardavo quel ragnetto saltellare allontanandosi da me con profonda ammirazione.
E pensavo a quanto ogni cosa è relativa in questo mondo.
Per alcuni esseri una patata marcia all'odore di merda e vomito è come per noi una villa in costa smeralda.
E' tutto relativo.
Quindi il mondo nel quale vivo, la vita che faccio, per qualche altro essere è il paradiso e per qualche altro essere l'inferno?
Si... Una mera questione di unità di misura.
Guardavo quel ragnetto saltellare allontanandosi da me con profonda ammirazione.

Poi ho preso il fazzoletto con il quale mi ero soffiato il naso poco prima e l'ho schiacciato: SCIACK!

Fine.

Beh, del resto faceva una vita di merda (e vomito)...


Cattiva Notte.

GIGLIO VIOLA ha detto...

PORCO = ORRIDO METROPOLITANO