martedì 4 novembre 2008

Notte prima degli esami (delle feci)

Come si è potuto intuire dalla mia prolungata assenza, ho avuto dei problemi di salute. Data la mia condotta igienico-alimentare orribile, non c'è da stupirsi.

Devo fare delle analisi, ma non qualsiasi, quelle delle feci. Le feci sono il modo in cui io mi presento al mondo. Riescono a simboleggiare con una sublime forza visiva (e olfattiva, tattile, gustativa) quello che sono io: un ammasso molliccio e puzzolente, qualcosa che deve esistere, ma che è meglio ignorare.

Sono ossessionato, questo potrebbe essere la volta che riesco ad aprirmi al mondo, forse le mie feci possono essere un biglietto da visita unico. Domani mattina devo portare la miglior cacca che possa rappresentarmi.
Chissà se sarà quella splendida biologa venticinquenne dell'ASL ad analizzarla. È una ragazza di una bellezza fuori dal comune, che ogni tanto vedo passare per i polverosi corridoi zeppi di vecchi biliosi e cianotici per il troppo tossire. Una pelle leggerissima, liscia e candida, due seni maliziosamente messi in evidenza da un push-up e da un camice raramente ben abbottonato. Ovviamente, lei non mi ha mai notato.

Sì, se fosse lei ad analizzarla? Chissà cosa pensa quando fa le sue doviziose analisi; e chissà cosa penserà quando vedrà quella spatolina impregnata delle mie dense e nauseabonde deiezioni... il mio biglietto da visita. Come sogno da giorni, se si eccitasse e, di nascosto come quando io lecco le cacche di cane agli angoli delle strade, iniziasse a strusciarsi nell'incavo tra i due seni quella marcia spatola. Qualche rigata di merda prossima al capezzolo, e poi?
E poi potrebbe furtivamente scostare gli slip, dopo aver maldestramente aperto la cerniera dei pantaloni, e infilare la stessa spatola nella sua linda vagina. Potrei finalmente perdere la verginità!
Un figlio... un figlio! Ho deciso: impasterò le feci con del mio sperma, un figlio (con lei poi!) sarebbe la mia rivincita sul mondo!

Oh, non sono idiota: so che è quasi impossibile che succeda, ma voglio fare un passo avanti, voglio mettermi in gioco. Massaggerò il mio deforme ventre e il mio pene minuscolo tutta la notte, e domani, all'alba, unirò i migliori escrementi e il migliore liquido spermatico.

È un crocevia della mia vita.