martedì 5 febbraio 2008

L'orrido desiderio

Ti vorrei mangiare.

Strapparti divellere deglutire

quelle carni innocenti di meretrice

mancata.

Vorrei avviluppare nelle spire del mio dolore

le ciocche straziate dei tuoi capelli

sempre tiepidi.

Osservarti con estasi mentre implori

come mai avevi fatto

di lasciarti attaccati quei seni

che tutti bramano

e che tu parevi ignorare.

Avvertire nel mio stomaco

il tuo stomaco

forato all'improvviso

come mille aspirine.

Concepire il dolore

solo tuo tutto tuo

del tuo sesso in preda ai denti miei

il tuo clitoride madido tra la mie labbra schifate.

Scarnificare quelle gambe

quelle vene quei passi

distanti se ricordi quel pomeriggio quel sole

appena filtrato dalle persiane

silenziose.

E poi non digerirti.

Non lo merito io

e non lo meriti tu.

Bruciarti scottarti ustionarti

coi miei succhi gastrici osceni.


E lasciarti, le cervella e gli intestini

tutt'uno con il cuore

in uno squallido cesso

di autogrill,

vomito informe tra piscio di drogati.

3 commenti:

GIGLIO VIOLA ha detto...

Dioboia, sei malato!

Pietro Giannezzi ha detto...

http://urbanhorrid.blogspot.it/2017/12/the-horrendous-desire.html

Wow ha detto...

Meraviglioso!! Dopo dieci anni mi sei tornato in mente e ho voluto rileggere tutto