mercoledì 6 febbraio 2008

Tanfo

Ho reciso istantaneamente il cordone ombelicale con il bidone della monnezza nel momento in cui ho saputo di fare più senso del bidone stesso. Fogne dagli aliti pestilenti mi avete riservato questa nicchia oscura ed isolata perché mi chiedo ma in fondo lo so. Lo so. Lo so. Bubboni verde topo persi nel blu dell'acqua inquinata da virus erogeni. Erogeni sì perché eccitano l'immaginazione dell'occupato presso l'ASL che spazza per terra e si fa le seghe nel suo stanzino gialliccio pensando ai seni avvizziti dell'impiegata quasi sessantenne. Poi torna a casa e per sentirsi trasgressivo fuma una sigaretta chiuso nella sua cameretta mentre i genitori vecchi se ne stanno di là. Gli si rizza anche a pensare al culo della madre ma non osa masturbarsi. Nello stanzino dell'ASL lascia tracce di sperma per terra per sentirsi virile. I grattacieli svettano informi nei sogni del portinaio lezzo di sudore della palazzina del centro che vede psicologi avvocati commercialisti baldracche sudici mariti che fanno le corna alla moglie con la loro madre. E ogni tanto con la figlia maggiorenne per carità. Non l'ho uccisa davvero era sesso con un cadavere questa l'ho letta sul giornalino dei piccoli grandi mangioni l'errore d'ortografia m'inquieta. Che schifo scivolare nel cesso di un autogrill ok sono fissato e spalmarsi la faccia del piscio impregnato di polvere e infetto fino al midollo. E se poi uno va al McDonald's magari con la cacchetta dell'uomo delle pulizie peruviano rimasta a sgocciolare ih che schifo tu dici ma magari poi hai mangiato di peggio senza saperlo. Macché senza saperlo e a volte penso che mi piacerebbe masturbare l'ometto trentenne dell'ASL. Davvero no scherzo preferisco leccare la busta della spesa che ora uso come sacco per la spazzatura dove ho messo un pollo irrancidito scaduto nel frigo da due mesi più puzzolente di quella donna rimasta chiusa in casa per 27 anni con i capelli lunghi tre metri. E intanto la scollatura involontaria della vecchia impiegata continua a stimolare le ridicole pulsioni del signorino di cui prima.

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