Ti vorrei mangiare.
Strapparti divellere deglutire
quelle carni innocenti di meretrice
mancata.
Vorrei avviluppare nelle spire del mio dolore
le ciocche straziate dei tuoi capelli
sempre tiepidi.
Osservarti con estasi mentre implori
come mai avevi fatto
di lasciarti attaccati quei seni
che tutti bramano
e che tu parevi ignorare.
Avvertire nel mio stomaco
il tuo stomaco
forato all'improvviso
come mille aspirine.
Concepire il dolore
solo tuo tutto tuo
del tuo sesso in preda ai denti miei
il tuo clitoride madido tra la mie labbra schifate.
Scarnificare quelle gambe
quelle vene quei passi
distanti se ricordi quel pomeriggio quel sole
appena filtrato dalle persiane
silenziose.
E poi non digerirti.
Non lo merito io
e non lo meriti tu.
Bruciarti scottarti ustionarti
coi miei succhi gastrici osceni.
E lasciarti, le cervella e gli intestini
tutt'uno con il cuore
in uno squallido cesso
di autogrill,
vomito informe tra piscio di drogati.
3 commenti:
Dioboia, sei malato!
http://urbanhorrid.blogspot.it/2017/12/the-horrendous-desire.html
Meraviglioso!! Dopo dieci anni mi sei tornato in mente e ho voluto rileggere tutto
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