mercoledì 11 giugno 2008

Sociofobia

Aiuto.

Questo blog sta attirando attenzione.

Non so più come comportarmi, sono distrutto, è come se la mia biancheria intima, lorda di feci crostose e macchie di piscio batterico, fosse esposta al pubblico.

Ogni commento ai miei post è una ferita nell'intimo.

Ogni commento mi causa una voglia devastante di punirmi. Mi proibisco di fare la pipì per ore, prendo il Viagra e resto a contemplare il mio pene eretto senza sfiorarlo, mi tagliuzzo la pelle delle gambe e ci faccio colare sopra la mia urina fetida.

Aiuto.

martedì 3 giugno 2008

Autoritratto - II

In questa seconda e conclusiva puntata: il mio corpo.

Pochi peli dove serve (pube, petto, ascelle), tanti dove potrebbe evitarsi: schiena, buco del culo, gambe, dita dei piedi. Almeno, non ho pelazzi neri sulle spalle né sul dorso delle mani.

Le mani, già: forse l'unica parte originariamente non disgustosa del mio corpo derelitto. Lunghe, affusolate, femminee, spesso fantastico come sarebbe fare un ditalino a una signora con queste dita da pianista. Ma l'unico atto erotico che esplico con questa parte del corpo, onanismo a parte, è il togliermi le croste di feci che restano rattrappite sul sedere.

Oh, il sedere: grassoccio e tozzo, una natica più grossa dell'altra. Almeno non è troppo basso o eccessivamente cadente. L'intrico di peli arricciati trattiene fieramente le escrezioni: calcifica quelle liquide, ingabbia i chicchi di riso delle diarroiche, impedisce di mondarmi (se lo volessi, ovvio) dalle feci lunghe e solide, pestilenti se aperte a metà e assaggiatone il cuore.

L'addome? È un addome una informe massa adiposa, i soli muscoli sviluppati quelli che contraggonsi quando vomito? E le crosticine di sperma infetto, ormai virate dal giallo al grigio scuro tenace? Lasciamo perdere.

Il pene, corto e umiliante, emana un fetore fuori dagli umani canoni. Lo smegma, accumulatosi in almeno due anni senza un bidé, forma una massa molliccia e purulenta, che da sola, quando il membro è flaccido, è quasi più voluminosa del pisello stesso. I tagli fatti recentemente hanno fatto penetrare l'infezione pure all'interno: un truce colore violaceo caratterizza ampie zone del glande. Oh, "ampie", intendetelo in rapporto alle ridicole dimensioni, che sarebbero denigrate pure da una innocente bambina di cinque anni, che farebbe il confonto con i pisellini mostratile dai compagni dell'asilo.
Per contro, ho due testicoli di dimensioni abnormi, paiono fatti apposta per ricevere calci.
Riassumendo: un cazzo minuto con due coglioni enormi.

Le gambe, brevi e mollicce, sostengono un corpo che provocherebbe uno stantio lezzo di morte, sangue e merda anche se cremato, e le ceneri resterebbero impregnate dell'odore di schifo e fallimento per l'eternità.